Prof.ssa Boccacci, che cos'è l'ERASMUS+ e come funziona?
L’ ERASMUS è un finanziamento del Unione europea volto all'internazionalizzazione delle comunità scolastiche e prevedere diverse attuazioni. L’ ERASMUS+ consiste nella mobilità degli alunni che può essere a breve termine, 7 giorni, o a lungo termine, periodo che va da 15 giorni a 6 mesi. In questo progetto gli alunni vanno in paesi europei e svolgono delle attività che consentono loro di conoscere la realtà, non solo scolastica, ma anche socioculturale, dei paesi ospitanti. Si tratta di una grande opportunità dei giovani di conoscere i valori promossi dalla comunità europea e di migliorare le loro competenze nella lingua straniera e competenze di cittadinanza.
Com'è cambiato il progetto Erasmus negli anni?
Questo progetto, inizialmente, prevedeva diverse attuazioni che vanno dalla sostenibilità alla lotta contro la discriminazione, mentre ora si punta per di più a uno scambio di buone pratiche. Nelle linee guida del programma Erasmus+ assumono ruoli centrali alcuni temi quali l’inclusione sociale, la sostenibilità ambientale, la transizione verso il digitale e la promozione della partecipazione alla vita democratica da parte dei giovani. Se andate ad esplorare e a curiosare un po' nel sito dedicato all'Erasmus, troverete gli obiettivi principali. Vado a memoria e spero di non saltarne nessuno: promuovere la mobilità degli individui e dei gruppi; promuovere la mobilità a fini di apprendimento non formale e informale, la partecipazione attiva dei giovani, la collaborazione e molto altro; promuovere la mobilità a fini di apprendimento del personale sportivo e la collaborazione, la qualità, l’inclusione, la creatività e l’innovazione al livello delle organizzazioni e delle politiche sportive. Vi suggerisco veramente di andare a vedervi il sito, è molto chiaro e ricco di informazioni.
Personalmente Lei cosa ne pensa del progetto Erasmus+?
Beh, qui vado sicura, è una risposta facile: “Ne penso tutto il bene!”. Il progetto ERASMUS+ è un'opportunità per entrare in contatto con verità e culture diverse dalle nostre. Infatti, nonostante si tratti di un progetto scolastico, questo progetto ci permette di entrare in contatto con il sistema formativo del paese ospitante per vedere come i giovani crescono negli altri paesi e per poter scambiare opinioni, esperienze e modi di vivere. Questi scambi culturali, a mio avviso, sono un modo per ampliare la convivenza civile. Questo progetto consente inoltre di praticare la lingua l’inglese che è la lingua veicolare. Qui, ammetto, sono un po' di parte, visto che insegnano inglese.
Quanto è presente la nostra scuola?
La nostra scuola ha una storia lunghissima, risale a quando il nome non era ERASMUS+ ma COMENIUS, quindi una quindicina d’anni. La scuola è arrivata a contare 9 progetti, tenendo conto quelli del seriale. Adesso, però, se ne hanno di meno perché sono diventati più complessi. Un'informazione interessante è che la nostra scuola nel 2021 è entrata a far parte delle scuole accreditate, per il periodo 2021-2027. Ciò vuol dire che l’agenzia nazionale ha riconosciuto l’affidabilità della scuola, che riceve i finanziamenti senza la necessità di prevedere una selezione. Un altro fatto importante, è che il numero delle richieste è triplicato l'Unione Europea ha purtroppo dovuto ridurre i fondi per poter finanziare più scuole. Il progetto quindi funziona e bene, peccato per la riduzione dei fondi.
Cosa pensano gli alunni che ne hanno fatto parte?
La nostra scuola ha sempre ottenuto feedback positivi. Gli alunni hanno sempre partecipato con entusiasmo e talvolta ci è dispiaciuto dover dire di no a qualcuno, siccome le persone che vanno in mobilità sono un numero ristretto, perché i finanziamenti sono limitati. Detto ciò, con il prof. Farino, ogni anno cerchiamo di presentare un numero sufficiente di progetti per soddisfare le richieste dei ragazzi e dei colleghi. Negli anni passati ci siamo sempre riusciti, ed è stata una gran soddisfazione, devo ammetterlo.
Come si fa a partecipare?
Solitamente è l’istituto che dissemina il progetto, ciò significa che l’alunno non deve fare nulla. Dunque, sono i referenti che poi provvedono al reclutamento, e chi è interessato può dare la propria disponibilità. Si inizia individuando delle classi, dette target, che possono essere le terze o le quarte. Non sono mai state coinvolte le classi del biennio perché diventava difficile a livello organizzativo. In genere anche le quinte vengono escluse perché sono impegnati nell'esame di stato. I criteri di scelta sono esplicitati di volta in volta a seconda delle finalità del progetto, ad esempio una buona conoscenza dell'inglese è basilare, non deve essere necessariamente eccellente, ma comunque ci devono essere delle conoscenze di base per poter interagire con persone che non parlano la vostra lingua. Un altro fatto che è sempre tenuto in considerazione è il comportamento degli alunni. Quelli maggiormente scelti sono coloro che si dimostrano disponibili nei confronti della scuola, ad esempio partecipando ai saloni, partecipano alle attività extracurricolari.
Ringraziamo la professoressa Boccacci per la sua disponibilità!
Intervista realizzata da EL HAYYANI KAOUTAR e HAIZOUN FIRDAWS, classe 3 ABS, Gobetti Marchesini Casale Arduino;