La letteratura è l'arte dell'espressione scritta o parlata che può essere manifestata in diversi modi, ma la bellezza della letteratura sta nel modo in cui possiamo interpretarla. Ciascuno di noi, infatti, può fornire un'interpretazione diversa a seconda della propria visione del mondo e della propria percezione, ma conoscere le basi della letteratura è necessario per capirla fino in fondo.
I fondamenti essenziali per comprendere un testo sono la continuità del racconto, la punteggiatura, l'uso corretto dei tempi verbali e la chiarezza della scrittura, poiché un testo privo di coerenza logica rende faticosa la comprensione del messaggio finale. Proprio come nella scienza, la logica di un testo è fondamentale per trasmettere la conoscenza di cui è portatore.
La letteratura, inoltre, è servita in passato, e serve tutt'oggi, anche come mezzo di diffusione delle conoscenze. E in questo senso si sta evolvendo, lasciando da parte il supporto fisico per passare al documento digitale, proprio per rendere più economica e più facile la diffusione.
Ma che rapporto c'è tra la letteratura e la scienza?
Nel corso del tempo, i libri sono stati supporti fondamentali per documentare e diffondere le scoperte fatte da grandi figure della scienza, come Stephen Hawking.
La teoria del tutto, l’origine e destino dell’universo è un libro pubblicato nel 1970, proprio da Stephen Hawking, che parla di numerose teorie per spiegare l'origine e il destino dell'universo. Tra queste, vi è quella della gravità formalizzata da Isaac Newton, ma anche la scoperta di Aleksandr Aleksandrovič Fridman, un matematico e cosmologo russo che propose una soluzione alle equazioni di campo della relatività generale che permette di descrivere l'espansione dell'universo oggi conosciuta come Big Bang.
Come Hawking, ci sono altre figure importanti che sono ricordate per le loro scoperte e i loro contributi alla scienza. Per esempio, Marie Curie, fisica, chimica e matematica francese, che nel 1903 fu la prima donna a ottenere il Premio Nobel. Ricevette quello per la fisica, insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel, per il loro studio sulle radiazioni. Nel 1911, poi, ricevette anche il Premio Nobel per la chimica grazie alla scoperta del radio e del polonio - elemento, quest'ultimo, nominato in onore della sua terra d'origine, la Polonia appunto.
Se di tutte queste teorie e scoperte, non fosse rimasta traccia in libri e pubblicazioni, sarebbe come se fosse rimasta muta la scienza stessa. Il messaggio di queste menti brillanti sarebbe perduto per sempre e non potrebbe aiutarci a capire il presente e a immaginarci il futuro. Forse, proprio prendendo spunto da questi grandi uomini e queste grandi donne, alcuni di noi potranno essere i prossimi a cambiare il mondo. Forse saremo in grado di aprire milioni di possibilità e provare a dare significato e scopo a questo grande mistero chiamato vita. Forse, un giorno, saremo noi quelli che miglioreranno il mondo e lasceranno un grande contributo alle generazioni future.
Articolo realizzato da ARGUEDAS RAMOS e ANGELY SHARLOT del Gobetti Marchesini Casale Arduino